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"Ritrovo, così, in Roberta Iacobucci, nelle metafore da lei usate, nell'importanza assegnata alle relazioni personali, alla cura dell'altro, al bisogno di fermarsi e mettersi in discussione (anche se vuol dire soffrire), quel senso profondo alla base del vivere ecologico, che un padre dell'ambientalismo, Alex Langer, riassumeva in tre parole: "lentius, profundius, suavius", (più lento, più profondo, più dolce). E io aggiungo più piccolo. Ecco perché, come Viola, "ancor di più di un cuor di leone, vorrei avere un cuore di rondine" (Dalla prefazione di Grazia Francescano).